La Ricerca della Semplicità

Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no

di Federico ZANARDO

30.04.2015 – Ammetto che sto vivendo un periodo frenetico. Una frenesia strana, però, perché racchiude in sé una dicotomia. È infatti sia una frenesia gioiosa, dettata dai Pellegrinaggi coi PreAdolescenti e con gli Adolescenti e dal proseguimento dei miei studi nella splendida Perugia, ma anche una frenesia pesante, dettata dall’organizzazione e progettazione dell’Oratorio Estivo, da riunioni di lavoro decisamente intense, Consigli dell’Oratorio prolungati, rinnovo del Consiglio Pastorale…
Capita, e non me ne lamento. Ma quando sono un po’ spaesato e necessito di ritrovare i giusti indirizzi per il mio operato, sono solito rileggermi il “Discorso della Montagna”.  Un concentrato senza eguali degli insegnamenti di Gesù. La “Summa”, il Non Plus Ultra, lezioni imprescindibili per noi cristiani.  Ed è incredibile come, nonostante io l’abbia letto e riletto non so quante volte, riesca sempre a sorprendermi e a farmi arrivare il messaggio giusto. Questa volta mi ha fatto fermare a riflettere il concetto della Semplicità:
“Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.” [Mt 5, 37] Porca vacca! Nel momento stesso in cui ho riletto questa frase mi sono venute in mente tre nette situazioni: un’amicizia personale frenata, una incomprensione tra colleghi, un litigio tra due miei adolescenti che sono “morosati”. Senza entrare nei dettagli: il rapporto amicale si era perso in un’assenza di comunicazione esplosa dopo lunghe chiacchierate complicate e per questo inconcludenti; i colleghi, probabilmente, avevano solo rimandato troppo a lungo un confronto necessario; i miei ado avevano troncato una bella relazione semplicemente perché avevano lasciato che la rabbia e il litigio prevaricassero sul dialogo. Tre situazioni estremamente diverse che avevano una evidente soluzione unica, che come sempre Gesù ci serve su un patto d’argento: la Semplicità della Comunicazione e la Sincerità nella Comunicazione. E allora, come sempre, guardiamoci allo specchio! Certo una comunicazione pesata e pensata è fondamentale nelle relazioni, e parole troppo dirette e avventate rischiano di fare più danni che guadagni… ma non bisogna esagerare dalla parte opposta! Quante volte ci perdiamo in sproloqui inutili che non fanno altro che confondere le idee e disorientare rispetto a quello che è il messaggio che vorremmo e dovremmo passare? Quante volte, invece di fermarci al “sì, sì, no, no” evangelico aggiungiamo fiumi di “eh… ma… forse… se… magari… probabilmente…”! E se tutto ciò viene dal maligno, forse converrebbe a tutti noi chiamare al più presto un buon esorcista! Scherzi a parte, consideriamo quanto maligno esce dalla nostra bocca, e recuperiamo invece l’essenzialità delle nostre parole!
“Potere alla parola”, lo scrivevo in queste righe nello scorso Avvento: ebbene, come sta andando? Forse è il caso, una volta ancora, di tirarsi su le maniche, perché l’obiettivo Gesù ce lo dice chiaramente, alla fine del Discorso della Montagna:
“Siate dunque perfetti come perfetto è il Padre vostro che è nei Cieli.” [Mt 5, 48] Che, in fin dei conti, è una cosa estremamente “Semplice”.

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