ECCO, IO FACCIO UNA COSA NUOVA

 «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?  Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa.

di Claudio NASUELLI

22.10.2015 – Diceva così la prima lettura di qualche domenica fa’ del profeta Isaia invitandoci a non fermarci ricordando nostalgicamente in continuazione le cose passate ma aprendo bene gli occhi su quello che di nuovo sta nascendo. Troppo spesso in vari ambiti all’interno di una comunità parrocchiale si sente solo questo, facendo di tutto con grande energia, nel ricordare quello che oggi non c’è più e non ritornerà perché i tempi sono cambiati, la società è cambiata, il mondo è cambiato e quindi di conseguenza anche la stessa pastorale e il modo di vivere dei ragazzi e adolescenti nei nostri oratori è cambiato, frequentandolo magari di più negli incontri serali quando appunto gli adulti non li possono vedere… e proposte allargate decanali e diocesane piuttosto che durante la settimana o nel weekend quando tra partite sportive e impegni vari in famiglia sicuramente non avranno di certo il tempo libero per stare sempre all’oratorio come dieci anni fa’.

Ci si impegna sempre molto per far risorgere quello che è passato, trasformando alcune comunità in una sorta di museo, non che sia sbagliato in alcune occasioni e circostanze o iniziative fare una memoria storica, organizzare mostre dopo lunghe ricerche interessanti oppure impegnarsi nel salvaguardare opere artistiche o strutture di valore… ma al tempo stesso sembra quasi che vivere in un continuo pessimismo totale negando a volte completamente quello che in realtà sta germogliando da tempo in particolare tra i giovani, che ben presto si sono accorti che si può stare insieme anche tra parrocchie differenti di uno stesso territorio, è davvero sbagliato.

Si continua così ormai per abitudine quasi, a guardare solo indietro, dicendo agli altri cosa e come devono fare senza mai però mettersi in gioco in prima persona e non conoscendo la realtà di cosa significa educare oggi dei ragazzi in un cammino di fede e ancora di più nella vita.
Di cose nuove ce ne sono tante e stanno davvero germogliando, in particolare in questo anno santo davvero ricco che poi ci porterà anche alla giornata mondiale della gioventù: basterebbe fermarsi un attimo per guardare avanti.

Come ci ricorda spesso il Papa, la fede passa, per così dire, per un alambicco e diventa ideologia. E l’ideologia non convoca. Nelle ideologie non c’è Gesù: la sua tenerezza, amore, mitezza. E le ideologie sono rigide, sempre. Di ogni segno: rigide. E quando un cristiano diventa discepolo dell’ideologia, ha perso la fede: non è più discepolo di Gesù, è discepolo di questo atteggiamento di pensiero, di questo… E per questo Gesù dice loro: “Voi avete portato via la chiave della conoscenza”. La conoscenza di Gesù è trasformata in una conoscenza ideologica e anche moralistica, perché questi chiudevano …

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