CATECHESI DA CAMPO LAVORANDO IN RETE

“Oggi l’Oratorio…  deve essere in rete”

di Claudio NASUELLI

05.02.2015 – Oggi l’Oratorio per poter rispondere adeguatamente alle esigenze dei bambini, ragazzi, adolescenti e giovani, deve essere in rete, cioè, in relazione costante: questo porta l’Oratorio a superare i suoi confini parrocchiali allacciando alleanze con le altre agenzie educative e non solo…

A livello locale deve essere in contatto prima di tutto con la scuola e con le altre istituzioni che hanno o dovrebbero avere a cuore i propri giovani.

A livello parrocchiale deve esserci uno scambio reciproco tra catechisti dell’iniziazione cristiana e tra gli educatori (preadolescenti, adolescenti, 18/19enni e giovani), in modo tale da saper affrontare in modo adeguato le esigenze e i problemi di ogni singolo ragazzo affidato.

Infatti i ragazzi che frequentano le scuole e i cammini di fede parrocchiali sono gli stessi anno dopo anno, quindi lo scambio di informazioni diventa fondamentale. Nell’ottica della comunità educante, questo scambio deve avvenire anche oltre coinvolgendo tutte quelle figure che anche inconsapevolmente ricoprono un ruolo educativo, a partire per esempio dallo sport.

C’è anche un livello che supera quello parrocchiale, infatti può capitare che tra oratori vicini dello stesso decanato ci si scambia informazioni di alcuni ragazzi che magari frequentano l’Oratorio di parrocchie diverse e magari neppure della stessa comunità pastorale:

nei nostri oratori i pomeriggi difficilmente sono vissuti dalla maggioranza dei ragazzi che frequentano i cammini di fede, ma da altri ragazzi della comunità che arrivano nei nostri cortili, bar, campi da calcio per passare il pomeriggio perché a volte anche nei centri più grandi… l’unico luogo che li accoglie è solo l’Oratorio, che spesso subisce anche il peso del disagio giovanile non essendo, però, attrezzato a questo e probabilmente non essendo stato nemmeno pensato per tali situazioni limite.

Nell’esperienza di Aquila e Priscilla questo stile che potremmo definire “catechesi da campo lavorando in rete” è molto forte, nel senso che oltre a un contatto rapido e immediato tra colleghi, nei vari incontri mensili di formazione, avviene proprio uno scambio e una relazione che permettono di arricchirsi a vicenda, non portando a casa subito la soluzione ai problemi del momento, però sicuramente con qualche sentiero in più da poter intraprendere per arrivare all’obbiettivo.

Oggi l’Oratorio oltre a lavorare in rete deve anche sapersi fermare e riflettere.
Prendendo in considerazione le strutture che già abbiamo, è necessario fare un discernimento per valutare in questo tempo con le attuali esigenze, come dobbiamo agire e che cosa dobbiamo intraprendere di nuovo per fare Oratorio oggi:
questo non significa annullare la ricca tradizione di oltre 450 anni di storia d’Oratorio, ma vuol dire utilizzare al meglio quello che questa tradizione ci ha consegnato per affrontare le nuove sfide educative sempre più complesse, che fino a poco tempo fa nessuno poteva immaginarsi.

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